Dai vestiti firmati ai dinosauri
Gli americani
e i vestiti sono tutto un programma. A scuola soprattutto. Io credevo che il modo di vestire dovesse essere correlato in qualche modo al clima e alla temperatura... d'inverno fa freddo e ci si veste con maglioni e pile, in estate fa caldo e si tirano fuori dagli armadi le T-shirts. Il famoso e temuto cambio stagione! Qui questa regola sembra non funzionare... Qualunque persona
normale direbbe che in estate fa caldo e in inverno freddo, ma qui no… almeno nei luoghi pubblici (la natura fa ancora come vuole, ringraziando) perchè dovete
considerare l’aria condizionata e il riscaldamento. Inoltre, come per tutte le cose, gli americani non hanno le mezze misure quindi a scuola, sui bus, al ristorante, nei negozi o si gela (in estate) o si muore di caldo (in autunno)! Perché se fino alla scorsa
settimana, in cui al pomeriggio andavamo in piscina, a scuola dovevo andare con
la felpa e alcuni miei compagni arrivavano con il pile o il piumino, adesso, che
fa relativamente più “freddo” (circa 18 gradi), hanno deciso di accendere il riscaldamento così
possiamo tranquillamente andare solo con la maglietta. Dopo aver stabilito le temperature,
qui invertite, bisogna decidere cosa mettersi. Bene qui di sicuro non ci sono tutte le regole del
tipo: pantaloni sotto il ginocchio e niente canottiere a scuola (come in Italia) perché qui la maggior parte va in giro con i mitici shorts. Il
problema arriva quando insieme ai pantaloncini si mettono un maglione di lana e
la sciarpa o abbinano pantaloni lunghi e stivali ad una canottiera. A proposito
di stivali: quando piove danno il meglio di loro con gli stivali di gomma o
quelli imbottiti di pelliccia che però si inzuppano e quindi sono ancora peggio
delle scarpe normali. Sulle scarpe si potrebbe scrivere pagine e pagine intere
ma, per farla breve, ecco la storia di "ciabatta". Le prime settimane, alla fermata del bus, vedevo sempre un ragazzo che arrivava con le
ciabatte da piscina; abbiamo quindi iniziato a chiamarlo "ciabatta" chiedendoci
cosa avrebbe fatto in inverno o con la pioggia. Una mattina in cui veramente
diluviava arrivo alla fermata e lui era lì, con la giacca impermeabile, i
pantaloncini e le immancabili ciabatte.
Rimedio al fattore freddo? Basta
mettersi i calzini di spugna e infilare le ciabatte (che ormai sono bucate,
con la suola che si stacca e che chiedono pietà) e il problema è risolto. Anche
i calzini aprono un mondo, se da noi mettiamo i fantasmini o cerchiamo di non
farli vedere o non li mettiamo proprio perché con le scarpe basse si
vedrebbero, qui sembra invece che se non ti arrivano al polpaccio non vadano bene.
Ce ne sono di ogni forma o colore, da fosforescenti, a bianchi, a quelli
con disegnate delle fette di pizza (una mia compagna me li ha fatti vedere
come la scoperta del secolo) a quelli con i lacci che sembrano la continuazione
delle scarpe… fatto sta che fanno tutti letteralmente schifo. Di sicuro da noi
non ti verrebbe mai in mente di fare una cosa del genere anzi il problema
fondamentale al mattino solitamente è: cosa mi metto oggi? Ho fatto abbinamento pantaloni-maglia-scarpe-borsa...? Sembra che qui non avrò questo problema! Un’altra cosa da tenere in considerazione sono i
cappelli: ne esistono di veramente tanti tipi adatti a ogni occasione. Da
quelli con la visiera a quelli di pelo per passare a quelli di lana con il
pompon alla bombetta o a quelli di peluche dei Pokemon. E a scuola figuriamoci se li
tolgono! Per quale motivo fare tutta questa fatica? Inoltre è un elemento
fondamentale per il look. Passiamo poi a quando non si vestono “normalmente”.
Una mia amica un giorno mi ha detto: se mi vedi vestita in modo strano non sono
solo io che mi sono svegliata male, ma è tutto il mio team, perché abbiamo perso
un "match".
Ed ecco spiegato perché quel giorno molte ragazze erano vestite da
infermiere! Poi ci sono i progetti, soprattutto di storia o inglese, che
consistono spesso nel fare delle presentazioni con tanto di scenetta e
quindi, ovviamente, bisogna mettersi un costume di scena. Per questo motivo, per i corridoi, tutta la settimana, si
sono visti tanti Dalmata con varie Crudelia insieme a Minnie e Topolino.
Ultima novità:
i pigiamoni o i costumi da carnevale. Vi sembra strano vedere una ragazza
con un costume da dinosauro che fa a gavettoni durante l’ora di pranzo o
qualcuno che viene con il pigiama dei Pokemon (si, i Pokemon sono ovunque) o
con un pigiama di quelli interi di pile con tanto di cappuccio e piedi
incorporati? Perché mai? È semplice routine ormai…
1 commento:
Brava Rebecca! Ottimo articolo di costume per capire cosa non è ...glam, ma lo potrebbe diventare anche da noi. Una cosa è certa: quelle ragazze e quei ragazzi non devono cercare la marca tanto agognata e sperimentano, insieme al cattivo gusto -ahinoi- una sorta di libertà di espressione.
E i prof? Loro sono più istituzionali?
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