martedì 18 ottobre 2016

Dai mobili della tradizione saluzzese ai garage sales (prima parte)

1322 Arborgate Circle, 27514 Chapel Hill (NC). Abitiamo in questo appartamento al secondo piano di uno stabile signorile di tre piani e complessivi 12 alloggi. Entrata living con un locale unico composto da zona salotto, zona pranzo e cucina attrezzata, due camere da letto e due bagni (di cui uno annesso alla master room, la camera cosiddetta padronale, quella grande per intenderci, che ovviamente hanno scelto Rebecca e Tommaso!). Moquette ovunque tranne che nei bagni e in cucina. Caminetto finto… nel senso che funziona con il gas, ma appare con ciocchi di legno in bella vista! Un piccolo balconcino.
I 16 edifici come il nostro sono dislocati in una zona residenziale che comprende anche una piscina all'aperto, un campo da tennis e un parco giochi per i più piccini. Alberi e verde ovunque con scoiattoli che attraversano la strada, si rincorrono proprio come Cip e Ciop e si arrampicano sul primo albero che trovano! Un sentiero conduce rapidamente alla strada principale e alla fermata dello scuolabus. L’appartamento ci è piaciuto subito poiché grande e luminoso, ma soprattutto perché situato in una zona molto tranquilla. Siamo circondati da vicini gentili, a volte fin troppo premurosi, che fin da subito hanno voluto aiutarci come potevano, anche solo consigliandoci i negozi in cui comprare cibo italiano (ne vanno pazzi e fanno anche 40 minuti di auto per una buona fetta di mortadella!). Un vicino di casa, saputo che Rebecca e Tommaso avevano bisogno di affittare un violoncello, ne ha parlato con un altro vicino che, non si sa perché, aveva un violoncello a casa, lasciatogli da qualcun altro, e ha deciso di regalarcelo insieme ad un porta violoncello e uno scatolone di spartiti (che però erano per flauto!). Voleva regalarci anche il flauto, ma nessuno di noi sapeva suonarlo…
Operazione “scelta della casa” conclusa, inizia l’avventura dei mobili ed il divertimento. Prima ipotesi: andiamo all’Ikea e risolviamo il problema in una volta sola. Due ore di macchina all’andata, due ore al ritorno, affitto di un furgoncino, prezzi convenienti, ma sono pur sempre mobili solo per un anno… perché non li compriamo di seconda mano? La cucina è già attrezzata, i bagni pure, nelle camere da letto ci sono i closet, armadi a muro provvisti di ripiani e sbarre cui appendere i vestiti, quindi non ci servono grandi cose: se i letti li compriamo nuovi, ovviamente, con un divano, un tavolino da salotto un tavolo da pranzo e quattro sedie possiamo tranquillamente sopravvivere. Iniziamo ad impadronirci della filosofia Zen che ci ricorda che tra un anno dovremo disfarci e, nella migliore delle ipotesi rivendere, tutto quanto abbiamo acquistato… ci servono veramente tutte quelle cose che riempiono le nostre case? L'autrice di "L'arte del riordino" sarebbe fiera di noi!
Dalla mailing list della Duke veniamo a conoscenza di una svendita di alcuni pezzi che ci interessano: sedie pieghevoli per eventuali ospiti, due cassettiere (di plastica, ma funzionali), teglie e appendiabiti. E’ un inizio. Con la prima mail il venditore (un simpatico ragazzo napoletano) ci ha già “sgamato”… “Siete italiani?” ci chiede. Gli telefoniamo e ci accordiamo per il ritiro della merce. L’incontro diventa una chiacchierata sulla sua esperienza in America che si sta concludendo e sull'immancabile nostalgia del buon cibo. Ci ritroviamo a parlare di pizza e dolci fatti in casa e acquistiamo le sue teglie da forno. Omaggio della casa diverse bustine di lievito “Pane degli Angeli”, che pare essere assolutamente impossibile da trovare! I muffin di Tommaso sono salvi!
 Partiamo poi il sabato mattina a caccia di offerte e visitiamo un paio di “garage sales”, mercatini dell’usato organizzati da privati davanti a casa o, appunto, nei garage. Demoralizzati per aver trovato solo improponibili servizi da tre piatti di cui uno sbeccato o vestiti che non avremmo osato mettere nemmeno nel contenitore dei vestiti usati, buttati a caso su un divano che è meglio non scoprire, siamo tentati di partire alla volta di Charlotte, sede più vicina dei mobili scandinavi che ormai sanno di casa per tutte le famiglie del mondo!
Un cartello di un ennesimo garage sale sulla strada del ritorno verso la nostra casa provvisoria (il nostro amico Amilcare ci ha ospitati e sopportati per più di dieci giorni) ci ispira, e decidiamo di fare un ultimo e fortunato tentativo. Una simpatica anziana con una casa bellissima e impeccabile è rimasta vedova e ha deciso di trasferirsi in una comunità di “retirement” dove avrà la sua casa, più piccola, la sua cucina, più piccola, ci dice, ma intanto i suoi figli l’hanno convinta che è ora di spendere i soldi che ha faticosamente guadagnato per tutta una vita e quindi si concederà il lusso di cucinarsi solo la cena: colazione e pranzo li farà alla mensa… che comodità! 
Anche se a lei piace cucinare, lo ha fatto per tutta una vita… avrà un salotto, ma nella casa in cui ha abitato fin ora ne aveva due, quindi deve disfarsi di due divani bianchi che, sebbene abbiano uno stile leggermente retrò sono tenuti magnificamente: “no pets, no drink, no smoke in this house!” sottolinea in una magnifica posa ieratica e ce li vende per una cifra irrisoria. Ha anche un tavolo da pranzo in legno massiccio con quattro sedie che ha sempre tenuto coperto perchè non si rovinasse… lo aggiungiamo alla lista degli acquisti e continuiamo la chiacchierata! I suoi figli vengono a trovarla ogni tanto, ma preferiscono dormire in albergo, eppure lei ha la casa tanto grande… ecco perché i mobili sono tenuti tanto bene, ripete, ci vive da sola qui! "Ho delle tovaglie che ho fatto apposta per questo tavolo, ve le regalo, prendete anche questa per Natale…"  


To be continued...


2 commenti:

Laura Picca ha detto...

Per un attimo vi ho visti in una di quelle trasmissioni su Real Time o su Fine Living!

Wolt ha detto...

....😁