mercoledì 11 gennaio 2017

Dalla Zafira a Galactica


Una delle cose che sicuramente non avrei immaginato di fare prima di venire negli Stati Uniti (US) è stato l'acquisto di Galactica.
O forse era già nei miei sogni, simili a film, dove le decapottabili sfrecciano lungo le strade infinite del deserto del Texas o tra i viali orlati da palme della Florida. Dietrologie a parte, Galactica, alla fine, è arrivata.

Avevamo bisogno di un auto: le uniche cose raggiungibili a piedi da casa nostra, in un ragionevole lasso di tempo, sono il cassonetto della spazzatura e la buca delle lettere. I mezzi pubblici locali, a parte gli aerei, se brillano per efficienza, nulla possono in un territorio così sconfinato. Pendolare da una vita, posso capire perché il sistema abbia scelto il privato rispetto al pubblico e che i maggiori investimenti vengano fatti sulle infrastrutture viarie, piuttosto che su una rete capillare di treni e autobus.
Peace and Love (cit.)

Ma non divaghiamo e rimandiamo certi discorsi ai prossimi post.

Iniziamo dal nome. Perchè Galactica?

Rebecca è arrivata negli US  un mese dopo rispetto a Daniela, Tommaso e al sottoscritto: Galactica era già una realtà consolidata. Appena ha visto l'auto, probabilmente stanca e provata dal viaggio transoceanico e complice il fatto che era quasi mezzanotte, ha esclamato "Perchè avete comprato questa cag@a galattica?"
Rebecca è dispiaciutissima della scelta fatta.

Per il sano principio del trasformare i problemi in opportunità, mi è subito venuta in mente una delle mie serie preferite: "Battlestar Galactica", ed ecco battezzata l'auto nella migliore tradizione del Jérémy di Pennac. Decidete voi come considerarla: io preferisco la memoria della gloriosa nave interstellare con la quale la mia auto ha più di una affinità... a cominciare dal comandante (io)!

E' una Chrysler Sebring del 2005, 24 valvole e motore da 2700 cc, due porte e, ovviamente, cambio automatico. Ecco, ho già inziato ad elencare i difetti: è una Fiat. Ha anche, però, moltissimi pregi.

Impensabile immaginarla sulle strade italiane, visto il prezzo della benzina! Qui costa poco più di due dollari al gallone (divertitevi con le conversioni o godetevi la miglior battuta del film Only you - Amore a prima vista). Il colore è bianco/panna con interni neri in pelle.

Verso casa

L'abbiamo acquistata da un professore spagnolo che doveva trasferirsi in una università di uno stato con un clima poco adatto alle "convertible". Troviamo un annuncio sul sito della Duke con le informazioni necessarie e, dopo un paio di telefonate, ci accordiamo per un appuntamento e una prova.

Amore a prima vista: una cavalcata lungo l'Interstate 85 sotto un sole cocente ed, ovviamente, la capote (o top roof, come dicono da queste parti) abbassata. Tommaso entusiasta, Daniela dubbiosa, io che avevo già deciso.
Convertible, caffè e bionda...cosa vuoi di più dalla vita?

Il mattino dopo siamo andati da Larry, spettacolare meccanico di un' officina di Durham, per il controllo d'obbligo. E' un tipo taciturno, un altro stereotipo da film con la salopette d'ordinanza, che ci rilascia un certificato di "auto in ottime condizioni".

Un salto in banca dove un notaio (GRATIS!!!!!) in 2 minuti compila il passaggio di proprietà, un assegno e l'automobile è nostra. Proviamo ad andare al Plate Registration Office per cambiare la targa (negli US la targa è legata alla persona e non al veicolo, come in Italia) ma sorge la questione della patente e dell'assicurazione (si veda a proposito il post "Dalla scuola guida al DMV" per i dettagli sulla tristissima operazione). Ok! Sono proprietario di un' auto con la targa associata ad una seconda persona ed un' assicurazione garantita da una terza: non vedo l'ora che il primo sceriffo mi fermi!!
Abbiamo una targa

Bene! Ora non ci resta che lanciarci sulle immense strade degli States con il vento tra i capelli: non ho questo problema, ma un cappellino della Duke che-fa-molto-figo lo compro ugualmente, mentre Tommaso e Rebecca sui sedili posteriori sperimentano il concetto di corrente turbolenta, rottura dello strato limite e vortici di von Karman (sono un ingegnere idraulico, dopotutto).

Mi sembra che tutti i senza-convertible ci guardino invidiosi. In realtà ci capita quello che capita a tutti: prima di avere una convertible pensavo che fosse una cosa rara, ora che sono legalmente il fiero proprietario di Galactica, ne vedo a decine sfrecciarmi sulle corsie adiacenti. Siamo un club escusivo con molti soci: devo informarmi se esiste un saluto o un'occhiata tipica da lanciare agli altri automobilisti.
Verso le montagne per il foliage

Nel messaggio di vendita il professore spagnolo aveva scritto che l'auto presentava alcuni piccoli problemi estetici ed in effetti è vero: ha più di 10 anni e oltre 120.000 miglia sul groppone. Se dovessi tenerla per più tempo probabilmente non le farebbe male un passaggio in carrozzeria. Complice il sole,  il top roof ha un colore che sicuramente non è più quello originale e ci sono due rammendi vicino alla barra di sostegno ("tacun" li chiama qualcuno, invidiosissimo) e la mascherina sul davanti è leggermente dilatata. qualche bollo qua e là ma, per il resto, va che è una meraviglia.  Il motore romba fiero e deve durare al massimo fino al prossimo novembre, quindi è perfetta.

Ci mancano solamente due cose: una striscia sul fianco alla Starsky & Hutch e l'agilità per entrare direttamente dal finestrino alla Bo and Luke. Sigla! Posso suggerire Waylon Jennings, i James Taylor Quartet o la più nostrana "Dune Buggy" degli Oliver Onions?
 
Tutto bene dunque? Non proprio, devo ammetterlo. Un paio di problemi sono sorti strada facendo...

Una sera, mentre stavamo andando a sentire un concerto di Natale a Durham, inizia ad uscire del vapore dal cofano: è evidente che il sistema di raffreddamento ha qualche problema. Larry, dove sei? Torniamo a casa piano piano (sono solo 12 miglia) e il giorno dopo il mitico Larry risolve il problema sostituendo una valvola difettosa. "Abbiamo fatto qualcosa che non va? Perchè si è rotto il pezzo?" chiediamo. "Plastic" è la laconica risposta che mette a posto ogni cosa, comprese la coscienza e la sensazione di aver preso un bidone. Per sovraprezzo chiedo se l'auto è in grado di arrivare in Florida (saranno 2542 miglia a fine viaggio) e a Larry basta alzare un sopracciglio per trasformare in un azzurro limpido una notte buia e tempestosa.
Natale in Florida!

La seconda avventura riguarda il top roof. Un giorno di settembre torniamo a casa e proviamo a richiuderlo azionando l'apposito pulsante: non ne vuole sapere di chiudersi! "Odio gli spagnoli che tirano bidoni ai poveri italiani boccaloni", è il mio primo pensiero.

Chiamo l'ex proprietario e un amico che possiede una convertible simile, ma non ne vengo a capo. In realtà posso chiudere il top roof ma a prezzo di uno sforzo che mette in evidenza i muscoli scolpiti sul mio petto e sulle mie braccia. Provo a sentire Larry, che mi consiglia di rivolgermi ad un carrozziere. Provo dal carrozziere, ma mi manda da un altro a Raleigh. Un terzo chiede 94$ per fare il preventivo. Gr.... odio ancora di più gli spagnoli! Mio suocero non può fare a meno di comprare un tester (riuscirò a rivenderlo?) e proviamo tutti i collegamenti, anche quelli che non c'entrano nulla, perchè "non si sa mai". Inoltre elabora nottetempo uno schema dell'impianto elettrico dell'auto che mette a durissima prova le mie svanite conoscenze di elettrotecnica.
Il bocia del bocia

Poi, dopo svariate ipotesi, mumble mumble, sarà così? E se smontassimo i sedili? E se smontassi l'intera auto?... ecco la soluzione ed un nuovo mantra per la mia vita attuale: "Youtube è il migliore amico dell'uomo!".

Trovo un video che spiega che il problema è probabilmente la mancanza di olio nel motorino idraulico che alza e abbassa la struttura. Negli ultimi dieci anni qualcuno si è preoccupato di verificarne il livello che, come scoprirò poi, è ben oltre sotto lo zero? Odio un po' meno gli spagnoli, anzi mi sono di nuovo simpatici: una tanichetta da pochi dollari, una siringa e una chiave inglese ed il problema è risolto.
"Youtube è il migliore amico dell'uomo" (cit.)

Morale? Il top roof si alza e si abbassa regolarmente e io, topo di biblioteca, scopro di essere diventato in grado  di smontare e rimontare mezza Sebring con un'unica chiave inglese, bendato e con una mano legata dietro la schiena. Che sia l'ora di provare un Guinnes?
Giro di prova per sfoggiare i cappellini


Non avevo intenzione di scrivere questo post: per scaramanzia o semplicemente per non ammettere che di auto non capisco nulla. Un dramma alle elementari, quando tutti i miei compagni sapevano a memoria le misure e le prestazioni di qualsiasi auto ed io, vergognosissimo, distinguevo a malapena una Cinquecento da una Millecento.
A 90 km da Cuba: Key West, il punto più a sud degli Stati Uniti continentali

Galactica è un simbolo, un pezzo di ciò che sono ora o, semplicemente, un mezzo di trasporto per spostarmi da A a B. Forse l'ho comprata come antidoto alla crisi di mezza età: incrocio le dita e mi godo i giorni che mi restano da passare con lei.

Sursum corda e Hasta la victoria siempre!

Seconda scelta se Galactica non fosse stata disponibile






   




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