mercoledì 21 dicembre 2016

Speciale Christmas

Come ci siamo attrezzati per questo Natale?



Come molte delle cose che stiamo sperimentando in questi mesi, anche il Natale è un modo per capire un po' meglio la cultura del paese che ci sta ospitando. Sono mesi che decorazioni, alberi, ghirlande e luci, cappelli da Babbo Natale e corna di Rudolf per le auto invadono i negozi.

Un primo problema da affrontare è capire se la persona che si ha davanti festeggi o meno il Natale e in quale forma. In un paese dove si mischiano decine di culture anche una festa come il Natale assume mille sfaccettature. Nella biblioteca dove Daniela fa la volontaria sono state allestiti tre spazi: uno per il nostro Natale, uno per il Kwanzaa e l'altro per l'Hannukah.

Kwanzaa, che richiama l'antica festa Swahili del raccolto, fu creata nel 1966 durante le lotte per i Diritti Civili, con lo scopo di riunire la comunità afro-americana attorno alle loro radici e tradizioni. Ha un significato profondo di unità e comunità e per molti i suoi precetti si sono mischiati con i valori della tradizione cristiana. Si festeggia dal 26 dicembre al primo gennaio accendendo alternativamente candele rosse e verdi durante momenti di discussione, condivisione, musica, danza... (https://en.wikipedia.org/wiki/Kwanzaa)

Hannukkah è la festa ebraica che ricorda la consacrazione dell'altare nel Tempio di Gerusalemme dopo il ritorno dalla schiavitù. Coincide temporalmente con il Natale ed è caratterizzata da feste, luci, regali tant'è che molti pensano sia la versione ebraica del Natale: in realtà le origini e il significato sono molto diversi anche se è bello pensare che ci siano comunque molti segni che appartengono ad entrambe le ricorrenze (https://it.wikipedia.org/wiki/Chanukkah)

Natale, Hannukkah e Kwanza nella biblioteca

Noi abbiamo deciso per un fai-da-te minimalista in modo da non avere troppi rimpianti quando dovremo rivendere le cose che abbiamo acquistato in questi mesi.
Per la prima volta abbiamo un camino da decorare (Rebecca e Tommaso stanno già tentando di convincerci a comprarne uno anche a Saluzzo!) e ne abbiamo approfittato: un ramo di pino, una fila di luci, le calze con le nostre iniziali, 4 palline e 4 statuette che raffigurano dei super-eroi. Non stiamo facendo nulla di speciale, ma un pochino super-eroi ci sentiamo!
Rebecca voleva sapere quale fosse la sua calza e quale la mia e così abbiamo stabilito di aspettare e vederne il contenuto prima di decidere.  E' il nostro albero di Natale e, per quest'anno, va bene così.

In autunno abbiamo visto nel nord del paese una valle di alberi di Natale: miglia e miglia di pendii ricoperti di abeti e pini, disposti in file ordinate e pronti per essere tagliati e venduti in tutto il paese. Ci sono Tree Store lungo le strade principali (quelli che fino a poco tempo fa vendevano le zucche per Halloween sono stati velocemente convertiti e ridipinti da arancione a rosso) dove acquistarli; ci sono anche fattorie che permettono di sceglierti e tagliarti personalmente l'albero di Natale! Ci sarebbe piaciuto... per settimane abbiamo visto le auto sfrecciarci accanto con alberi legati sul tetto. Ci hanno anche detto che nei primi giorni di gennaio tutti questi alberi verranno messi lungo le strade in attesa di essere smaltiti. Non pensiamoci ancora!






Per partecipare alla tradizione del paese che ci ospita, abbiamo comprato il kit per costruire e decorare una casetta di marzapane. Rebecca ha seguito scrupolosamente le istruzioni ed alla fine forse è il simbolo che meglio rappresenta questo paese: esagerato e ridondante all'esterno, ma pieno di spazio all'interno.













Assomiglia alle case che vediamo lungo le strade: decorate di luci, a volte splendide, a volte terribilmente pacchiane. Quest'anno sembra che vadano di moda i pupazzi gonfiabili e, vi assicuriamo, non c'è soggetto che possiate immaginare che non ondeggi su un prato davanti ad una casa. Pare preferiscano decorare l'esterno delle case rispetto all'interno e non facciamo fatica a crederlo.



Decorations fa però rima con donations; ogni supermercato, scuola, associazione, chiesa organizza una raccolta fondi, o meglio, una raccolta di generi alimentari o buoni spesa o giochi e vestiti. Al supermercato si trovano pacchi alimentari già pronti alla cassa da pagare insieme alla spesa, nei centri commerciali scatoloni in cui depositare coperte e lenzuola per i senzatetto o giochi e vestiti per i bambini. Tutto rigorosamente nuovo! Non è un dare quello che non serve più, ma acquistare qualcosa per gli altri! Il vero spirito natalizio si fa strada tra la superficialità...





Il vero simbolo del Natale per noi è il presepe, mentre qui sembra essere praticamente assente; ogni anno Rebecca e Tommaso acquistano una nuova statuina e l'8 dicembre si mettono al lavoro... Quest'anno abbiamo interrotto la tradizione (doppia statuina l'anno prossimo!) e con il fil di ferro avanzato dal Galileo, un progetto di scienze, Tommaso ha costruito questo capolavoro. Penso sia splendido nella sua essenzialità.



Per mitigare la nostalgia trascorreremo il Natale in Florida, dai parchi di Orlando alle Keys passando per i coccodrilli delle Everglades (ognuno si arrangia come può! 😎 ). Torneremo il 2 gennaio perchè il calendario scolastico di Rebecca e Tommaso non prevede alcuna festività per l'Epifania.

Auguriamo a tutti un sereno Natale e un buon inizio 2017: la lontananza non distrugge i legami ma, per quanto incredibile possa sembrare, li rafforza e li trasforma.

See you, guys!

Merry Christmas
Roberto, Daniela, Rebecca e Tommaso



4 commenti:

Ema ha detto...

Tutto molto bello e interessante.��Mi piace leggere le vostre esperienze anche se vi conosco solo di vista Un saluto
Emanuele

Laura Picca ha detto...

Cari auguridi Buon anno. Serenità e salute quanta se ne può e nuove esperienze americane a go go!
Foto dei coccodrilli?

Unknown ha detto...

Grazie! Tantissimi auguri di uno strepitoso 2017!

Unknown ha detto...

Carissimi auguri anche a voi! Coccodrilli e alligatori arriveranno presto!