Appartamento completamente vuoto entro la fine del mese. Da che parte cominciare? Dai mobili che non ci servono particolarmente…già, ma vista la filosofia zen che ci ha accompagnato in quest’avventura, non abbiamo troppi fronzoli: tavolo della cucina indispensabile, letti indispensabili, divano e tavolini non indispensabili ma graditi per almeno ancora quindici giorni… forse è meglio aspettare che i ragazzi abbiano finito scuola per permettergli di concentrarsi con gli esami.
Ci piacerebbe provare l’esperienza di un “garage sale” o “yard sale”, così comuni negli Usa, ma non siamo sicuri che nel complesso si possa fare e comunque non abbiamo un sabato a disposizione alla fine del mese (che finisce di venerdi!).
Decidiamo di cominciare ad inserire alcuni articoli su un sito di vendite online chiamato Craiglist un sabato sera, dopo averci lavorato tutto il pomeriggio tra scrivere gli annunci, creare i link, fare le foto, stabilire i prezzi. Stremati ci godiamo il divano, visto che non lo abbiamo ancora venduto, per la visione di un bel film in famiglia. Prima di andare a dormire controlliamo la posta elettronica: abbiamo già un’offerta per le sedie del patio, senza il tavolo, per 20 dollari in meno rispetto al set completo. Verrebbero il mattino seguente a ritirarle. Da non crederci! Eppure abbiamo scritto che erano disponibili a partire dal 20 giugno. Capiamo subito che “qui” e “ora” sono le parole chiave della vendita e che se qualcuno è interessato a qualcosa bisogna cogliere l’occasione. Accettiamo l’offerta ed iniziano “le danze”: domenica mattina arriva un ragazzo e quasi senza dire una parola prende le sedie, paga e se ne va.
Molti rispondono agli annunci, alcuni spariscono dopo un semplice “Is it still available?”, altri provano a mercanteggiare a volte al limite del ridicolo. Un paio di catene di Sant’Antonio e truffe online (anche in America non ne sembrano immuni!) e qualche “caso umano”, ma con un po’ di pazienza portiamo a termine l’impresa.
Pezzo per pezzo l’appartamento inizia a svuotarsi, mentre accumuliamo incontri e pezzi di mondo. Una mamma single compra i letti di Rebecca e Tommaso per i suoi due figli adolescenti che sono un po’ stretti nei lettini singoli, ma non ha fretta e li ritirerà il 29. Fantastico.
Una gentilissima coppia Messico-Honduras con due bellissime bambine dai capelli più neri che io abbia mai visto, è interessata al tavolo da pranzo, ma si trasferiranno solo a fine mese. Per noi è l’ideale. Ci lasciano una caparra anche se non richiesta e la signora si offre di lavare i bicchieri con i quali ho offerto del succo di arancia alle figlie. Il marito parla quasi solamente in spagnolo anche se vivono qui da più di dieci anni e gli brillano gli occhi quando diciamo che il Messico ci è rimasto nel cuore.
Un papà si presenta a ritirare uno scaffale con il figlio maggiore di otto anni, il secondo è in arrivo. Quando esce, Roberto mi chiede: “Hai visto cosa aveva sotto la giacca?”. Intenta a chiacchierare con il ragazzino non avevo notato la pistola! Aiuto! Fortuna che non ha contrattato sul prezzo…
Una ragazza ritira lo stendibiancheria…le regalo mollette e cesto per la biancheria.
Una vicina di casa viene a salutarci e ci dice che è interessata alla TV. Lei ne ha una vecchia e piccola che usa per dare lezioni di italiano e per guardare “Don Matteo”. E’ abbonata alla Rai!!! Quando era giovane e hippy, era partita per l’Italia dove aveva vissuto un paio di anni lavorando e studiando la lingua. Rientrata negli Stati Uniti aveva coltivato la passione per l’italiano, laureandosi e ottenendo un posto all’Università nel dipartimento di lingue straniere. Unica americana fra professori italiani, ha dovuto versare sangue leggendo i classici. Ma torniamo alla televisione. Vuole metterla su un tavolino con le ruote, che io ho visto quando sono stata a casa sua per un caffè, e non è certa delle dimensioni. Centimetri e pollici non la convincono. Roberto decide di tagliare la testa al toro e le propone di portare la televisione nel suo appartamento per verificare di persona. Non sapeva in quale guaio si stava cacciando. Passeremo le tre ore successive nel suo salotto. “Roberto, sei sicuro che togliendo il cavo dalla vecchia TV io non perda le puntate registrate di Don Matteo?” Invano Roberto le spiega che “don Matteo” non è nella televisione, ma nel decoder e nel servizio di registrazione offerto dalla tv via cavo. Meglio chiamare l’operatore e accertarsi. Sono le sette di sera e, quando sentiamo una voce femminile dall’altro capo del telefono, non credo alle mie orecchie. In viva voce si instaura una bizzarra conversazione che convince la nostra vicina a tentare l’impresa di staccare il filo, ma ancora titubante chiude gli occhi e simpaticamente minaccia Roberto “Non cancellarmi don Matteo!”. Altra telefonata all’operatore per la conformazione del video e collegamento del videoregistratore (e se don Matteo fosse trasmigrato nel VHS?): ha infatti delle vecchie cassette che ogni tanto ama rivedere. Una di queste contiene un video amatoriale di lei che canta in italiano: ovviamente ne guardiamo una parte per verificare che funzioni!!! Morale della favola? Due giorni dopo ci ritroviamo a casa sua per vedere un documentario di Camilla Calamandrei sui prigionieri italiani trasferiti negli Usa durante la Seconda Guerra Mondiale. E’ bello, ben fatto e ci regala un pezzo di storia che non conoscevamo. Un gelato e spuntano vecchie foto dei suoi viaggi in Italia in visita ai parenti di Roma e Monopoli!
Manca una settimana alla fine del mese e le offerte per i tavolini da soggiorno e i divani non sono arrivate a buon fine. Decidiamo di sfoderarli e lavarli in modo da renderli più appetibili e di fare una super offerta per l’acquisto in blocco di tutto il salotto. Piantana in omaggio. Arriva un’offerta e incrociamo le dita. Passiamo l’ispezione e felici aiutiamo gli acquirenti a caricare il tutto su un van a noleggio.
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Trovate le differenze! |
Ci rimane solo più la scrivania e la sedia (trovata da Tommaso davanti al pattume, quindi il guadagno spetta a lui!). Aggiungiamo la lampada da studio nell’offerta e aspettiamo. Una studentessa sarebbe interessata, ma non ha la macchina e ci chiede se siamo disponibili a portarle a casa gli acquisti. Rilanciamo includendo il prezzo per il trasporto e, roof top abbassato, Galactica si trasforma in “delivery car”. Con diciotto minuti di strada arriviamo davanti ad una casa per studenti in una via laterale a pochi isolati dall’università di Chapel Hill. Una ragazzina che potrebbe essere nostra figlia ci fa entrare e la aiutiamo a trasportare i vari pezzi nella sua camera. Il disordine fatto stanza. Scarpe ovunque. Un letto sfatto. Roberto previdente si era portato la cassetta degli attrezzi e, con spirito paterno, rimonta la scrivania, regola la sedia all’altezza giusta…le auguriamo buona fortuna per gli studi. Entrambi uscendo pensiamo che tra pochi anni quella ragazza sarà Rebecca… siamo contenti di averla aiutata.
Gli ultimi rimasugli finiscono nella zona che noi chiamiamo “il pattume”: in realtà è un’area di libero scambio vicino all’isola ecologica del complesso dove è possibile posizionare ciò che non serve più e che qualcuno sicuramente riutilizzerà. Una sedia e un comodino li abbiamo trovati in questo modo ed ora i nostri ultimi pezzi invenduti e i vestiti di Tommaso e Rebecca diventati piccoli spariscono nel giro di un paio d’ore.
Piatti, bicchieri, posate, pentole inscatolate. Forse serviranno a Roberto. In caso contrario tenterà di vendere tutto in blocco o lo regalerà. Noleggiamo un furgone da Home Depot e trasferiamo dal nostro amico il letto matrimoniale che ci aveva imprestato ad inizio anno.
Quello che serve per il viaggio sulla costa Ovest nei trolley, quello che serve in questi ultimi giorni in borse di carta, quello che sicuramente andrà in Italia nelle valigie… ci sono stati preparativi più semplici!
In ogni caso tutto è stato trasferito a casa del nostro gentil ospite. A vacanze terminate ci penseremo. Far West stiamo arrivando!
25 luglio. Domani si parte. Valigie pronte. Trolley pronti. Personal items pronti. Un po’ di “stuff” è rimasto qui…non ci entrava più. Ci penserà Roberto a novembre. Ci godiamo un’ultima cena americana con i nostri amici e, visto che non ci piacciono gli addii, ci autoconvinciamo sia un arrivederci.
See you soon, American friends.
A domani, amici italiani.